Da Piazza del Popolo, si può prendere la salita del Pincio per arrivare sulla sommita’ del colle (mons Pincius) da cui si può godere una delle più belle viste di Roma. Molte famiglie importanti dell’ Antica Roma avevano dimore e giardini (horti) sul Pincio nell’ultimo periodo repubblicano: tra i personaggi noti, vi avevano proprieta’ Scipione Emiliano, Lucullo che possedeva dei grandi giardini, gli Horti Luculliani, dove in seguito venne uccisa Messalina, la moglie di Claudio, costruiti grazie al bottino realizzato con la vittoria su Mitridate nel 63 a.C. Vi si trovavano inoltre gli Horti Sallustiani, proprietà in origine dello storico Sallustio e in seguito unificati agli
Horti Luculliani in un’unica proprietà detta in Pincis nell’era imperiale. Il colle era noto nell’antichità come il Collis Hortulorum (il colle dei giardini). In epoca augustea la regio subì un’intensa urbanizzazione: qui Agrippa fece edificare il Campus Agrippae, una villa e la sua tomba. Nel parlare comune viene ancora detto “il Pincio” la parte di Villa Borghese all’interno delle Mura Aureliane, dalla terrazza su
piazza del popolo a Villa Medici. Il Pincio è il primo giardino pubblico di Roma, voluto da Napoleone.
All’interno del Parco si trova la Casina Valadier è il nome con cui è solitamente conosciuto il caffè del Pincio, un piccolo edificio sito in piazza Bucarest, e un orologio ad acqua (in viale dell’orologio). Il suo funzionamento è garantito dall’acqua sottostante che mette in moto il pendolo caricando così il suo movimento e caricando anche la suoneria mediante il riempimento alternato di due bacinelle.
L’edificio più importante della villa, oggi sede della Galleria Borghese, fu destinato da Camillo Borghese a contenere le sculture di Bernini, tra cui il David e Apollo e Dafne, e di Antonio Canova (Paolina Borghese) nonché le pitture di Tiziano, Raffaello e Caravaggio.
Villa Borghese si deve visitare la domenica, prendendo a noleggio un biciclo (da 2 a 4 posti), meglio elettrico però, alcune salite sono impegnative.